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La Diva rappresenta il prototipo della donna angelica, vittima di amori tormentati spesso  preferisce uccidersi pur di rinunciare al suo amato. 

 

 

 

 

 

 

"Il suo, innaturalmente bianco, dai grandi occhi cerchiati di nero, ripropone una truccatura, che, osserva sempre Morin, come quella teatrale “differenzia l’attore dall’umanità profana, lo investe di una personalità sacra e ieratica”; quel “maquillage” in cui, scriveva Baudelaire, il bianco della polvere di riso “accosta immediatamente l’essere umano alla statua, cioé a un essere divino e superiore”, mentre il rosso e il nero rappresentano la vita, vita soprannaturale e smisurata; il bordo nero fa lo sguardo più profondo e singolare, dona all’occhio un’apparenza più risoluta di finestra aperta sull’infinito; il rosso che infiamma i pomelli accresce vi è più la luminosità della pupilla e insinua in un bel volto femminile la misteriosa passione della sacerdotessa"

 

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