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 Il Cinema Horror

Senza dubbio lo sviluppo del genere horror ed i primi esperimenti di effetti speciali nel trucco mediante applicazioni di protesi estemporanee di garze e collodio si ebbero grazie ai grandi passi in avanti che la medicina e la chirurgia fece in quegli anni. Infatti furono effettuati i primi interventi di chirurgia plastica allo scopo di celare le macabre ferite che avevano riportato i soldati durante i combattimenti o addirittura ricostruire interamente i volti deturpati mediante maschere di cera, accuratamente modellate secondo i tratti somatici originali dei pazienti.

 

 

Il primo personaggio “cattivo” fu il protagonista Del cabinetto del Dottor Caligari antesignano del genere horror e che inaugurò il filone dei successi personaggi demoniaci e mostruosi.

Il trucco pesante che contraddistinguono i due personaggi Dottor Caligari e il sonnabulo Cesare, è pefettamente in linea con la scenografia spigolosa e priva di volumi. Gli elementi che caratterizzano il suo costume, come il cilindro e la bacchetta, verranno ripresi successivamente da Lon Chaney per il protagonista de Il fantasma del castello.

 

 

 

Il trucco di Max Schrek (il protagonista) è uno dei trucchi facciali più riusciti e spaventosi della storia del cinema. É così realistico, infatti, da rispecchiare quella fisicità disumana che contraddistingue il personaggio. Considerato da tutti un vero trionfo nell’ambito del make-up system, Nosferatu si discosta nettamente da tutte le rappresentazioni successive di vampiri (come per esempio il Dracula, interpretato da Bella Lugosi). Fu una scelta di Marnau stesso che, volendolo far apparire più cattivo, gli conferisce un aspetto ancora più ripugnante. Si tratta di una creatura più simile ad un roditore che ad un essere umano. Lo contraddistinguono infatti uno sguardo penetrante ed affamato, orecchie da pipistrello e lunghe unghie simili ad artigli. Ma ancora più terrificante appare il volto: testa calva, naso e mento spigolosi, pelose sopracciglia e zanne anteriori simili a quelle di un ratto mostrando così una figura che funge da mediazione tra un uomo e un pipistrello.

 

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